Un social network ( facebook, Instagram, Twitter) è considerato un mezzo pubblico e non di uso privato come molti erroneamente pensano.
Pubblicare un post con frasi offensive verso un’altra persona si va incontro al reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa. Reato punito dalla legge con una multa fino a 1.032 euro, e 1 anno di carcere.
Lo stesso reato si applica anche quando si offende tramite un social network un istituzione, o corpo militare ( Polizia, Arma dei Carabinieri). Anche se esiste la libertà di parola e di pensiero come stabilito dalla costituzione Italiana, esistono dei limiti.
Chiunque quindi tramite un post o un commento offende pubblicamente con frasi denigratorie l’onore e il prestigio di un corpo di polizia/militare, va incontro al reato di diffamazione aggravata, reato punito dalla legge con una multa di 1.032 euro, e 3 anni di reclusione.
La diffamazione scatta anche quando i contenuti vengono pubblicati privatamente sui profili personali, anche se privati attraverso i social network, rappresentano una forma di “comunicazione con più persone attraverso le condivisioni” e, pertanto, corrisponde perfettamente al reato di diffamazione come stabilito dall’art. 595, III comma, Cp.
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